Dal mensile "Style"
Thomas Leoncini intervista
AL PACINO
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Il libro di Leoncini e Bauman pubblicato in tutto il mondo.
Pochi giorni fa il Publisher’s Weekly (il più importante settimanale americano dedicato ai libri) ha dedicato un’intera pagina a “Nati liquidi”, il libro scritto dal giornalista e scrittore Thomas Leoncini insieme al sociologo e filosofo polacco Zygmunt Bauman (edizioni Sperling & Kupfer).
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Dal coautore Thomas Leoncini in udienza privata a Santa Marta
ROMA, 10 APR - Una copia del libro postumo di Zygmunt Bauman, 'Nati liquidi' (Sperling&Kupfer), dedicato alle trasformazioni del terzo millennio, è stato consegnato a Papa Francesco, in udienza privata in Santa Marta il 7 aprile, dal giornalista coautore Thomas Leoncini.
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Born Liquid, the final book by sociologist Zygmunt Bauman (which he was working on at the time of his death), has been a bestseller in Italy for the past three weeks. Written with the journalist Thomas Leoncini, the book follows a group of people born in the 1980s, zeroing in on how they form relationships and rely on social media.
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“Nati liquidi”: l'ultimo libro, una sorta di testamento spirituale, che Zygmunt Bauman ha deciso di regalare a quella società “liquida” di cui tanto aveva scritto. Questa volta la riflessione del filosofo si è diretta alle giovani generazioni: in un dialogo serrato con il giornalista Thomas Leoncini, Bauman ha ancora una volta usato le lenti della “liquidità” per analizzare la spasmodica ricerca di identità a cui oggi i giovani sono indotti.
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Talvolta capita di parlare con delle persone che rimpiangono i tempi andati, spesso si tratta di tempi mai vissuti. Ci si lamenta dei giovani che perdono il proprio tempo davanti a smartphone, sempre con gli occhi puntati sullo schermo. Secondo Thomas Leoncini vengono accusati di “portarsi appresso il non luogo più moderno e liquido per eccellenza (il web) e di vivere sempre in un limbo tascabile”.
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Libro postumo del grande sociologo sulle mode dei “Nati liquidi”. “Il corpo luogo prediletto su cui incidere identità e speranze”.
I tatuaggi, come tutte le modalità emulative di manipolazione dell’aspetto pubblico del proprio corpo - votate a un destino effimero benché mirino a «catturare l’eternità in un attimo fuggente», per dirla con Baudelaire - nascono dalla rielaborazione moderna dell’identità sociale, che non è non più un dato di fatto ma un compito.
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I dati dell’Istat rivelano che tra giovani e minori il numero di poveri è triplicato in soli 11 anni: «Oggi si vivono solo interminabili inizi, che non trovano quasi mai logiche conclusioni»
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