Corriere della Sera
La parola va stretta, eppure c’è lei sola, che si fa musica e fonè quando scrive Thomas Leoncini. Per creare enti mentali di valore universale ovvero una trama di rapporti fissi permanenti e intellegibili fra dati sensoriali contingenti e mutevoli. Insomma una cavalcata all'inseguimento dell'essenza dei concetti, cercando di rappresentare ciò che non è rappresentabile.